Il metodo HEADLINES. una mappa concettuale per buoni post e titoli efficaci.
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Chiunque si è cimentato nell’esercizio della scrittura ha vissuto il terrore della pagina bianca. L’incapacità di afferrarsi a un’idea, l’impossibilità di trovare quel filo rosso che connette i pensieri in un discorso coerente.
La creatività che grande dote! In realtà, quando scrivere diventa una professione, lo sviluppo delle idee il nostro lavoro quotidiano, è la tecnica che ci salva, più di quanto non possa la creatività.
Un buon metodo per creare contenuti che coinvolgano il pubblico e che contestualmente ci aiuti a migliorare i titoli dei nostri post, ci viene suggerito da Feldmancreative.com in questo interessante post sui titoli, ottimamente ripreso da Riccardo Esposito per StudioSamo in quest’altro post.
Il metodo Headlines gioca con l’acronimo del termine. Definisce nove soluzioni per creare titoli di sicuro successo. A partire da questa idea, ho provato ad ampliare il ragionamento. Se il metodo Headlines è efficace per i titoli, e di fatto lo è, può essere applicato lo stesso strumento ai contenuti dei post. In fondo un titolo serve a raccontare brevemente, ed in modo efficace il contenuto di un articolo. Alla fine seguire una o più, delle nove tracce che si possono sviluppare da questo metodo ci consente di chiarire la finalità del nostro post e potenziarne l’effetto.
Ma vediamo quali sono le nove strade del metodo Headlines.
1 H – Helpful. Aiuta. Crea articoli che sanno aiutare. Offri soluzioni a problemi concreti. Oggi di fronte ad un problema qualsiasi, tutti cercano una soluzione on line come prima alternativa. Intercettare queste richieste di aiuto ti può rendere punto di riferimento. Un maestro in questo tipo di lavoro è Salvatore Aranzulla. Con le sue soluzioni a tanti piccoli problemi legati alla tecnologia è ormai un punto di riferimento del web in Italia.
2 E – Emotion. Emoziona. Creare emozione nei lettori. La sfera emozionale è senza rivali, ognuno di noi essenzialmente prende le proprie decisioni su basi emotive. La razionalità è ben distante da essere la guida delle nostre scelte. Coinvolgere emotivamente i lettori è una chiave di sicuro successo. Se pensate ai miliardi di like a foto di cani e gatti vi rendete facilmente conto della forza del coinvolgimento emotivo.
3 A – Ask. Domanda. Porre domande. In PNL si dice che chi domanda comanda, ed è un assunto verissimo. Il nostro cervello non può evitare di rispondere ad una domanda. Se ora ti chiedo mentre leggi, – come ti chiami? – il tuo cervello non potrà fare a meno di pensare alla risposta. Questo vale per qualsiasi domanda. Le domande catturano l’attenzione e se usate in modo intelligente, orientano i ragionamenti dei lettori.
4 D – Do and Don’t. Fai e non fai. Cosa fare e cosa non fare. Questo tipo di approccio è rilevante anche nel LAB Profile. Le persone nel prendere le loro decisioni hanno delle motivazioni, uno dei modelli utilizzati è il verso. In pratica si può scegliere qualcosa per raggiungere uno scopo oppure per tenersi lontani da un rischio. Fornire elementi a chi deve prendere una decisione è un punto di forza. Definire una strategia di successo è importante quanto definire una strategia che eviti guai.
5 L – List. Elenca. Pensate a tutti quei titoli che vedete ogni giorno on line: “3 strade per il successo.” “4 errori da non commettere.” Questi titoli sono efficaci quanto i contenuti che organizzano gli argomenti in modo schematico. Elenchi, schemi, grafiche, favoriscono una lettura immediata ed una rapida comprensione. I numeri rafforzano naturalmente una tesi. Un numero è definitivo.
6 I – Inspire. Inspira. “I have a dream…” “Stay hungry. Stay foolish.” Queste parole dette da due grandi influenzatori del loro tempo, sono scolpite nella mente collettiva e nella storia. Inspirare i lettori attraverso le proprie argomentazioni è la strada forse più complicata, ma di sicuro successo. Diventare riferimento dei propri follower garantisce un rapporto saldo e duraturo.
7 N – Nightmare. L’incubo. Jon Morrow con il suo “the 2 a.m. test.” intende qualunque cosa vi fa rotolare nel letto senza chiudere occhi alle due di notte. Ecco, offrire soluzioni ad un problema del genere vi rende più che un riferimento, vi rende la panacea di tutti i mali. Certo bisogna intercettare questo tipo di paure che assillano i vostri lettori e offrirgli soluzioni applicabili. Un gioco da ragazzi.
8 E – Empathy. Empatia. Entrare in empatia con i vostri lettori. A volte ci sono libri o film che vorreste non finissero mai. Vi sembra che il protagonista è un amico di sempre. Qualcuno che conoscete e capite al volo. È un vostro alter ego. Vi rispecchiate in lui e vi fidate. Questa è una forma di empatia. Entrare in empatia con i propri lettori è come essere in risonanza, ogni vostra vibrazione genera la stessa reazione in chi vi legge. Bello no?
9 S – Success. Successo. Chi non vorrebbe avere le chiavi per il successo, per raggiungere i propri obiettivi. Fornire elementi utili a raggiungere gli obiettivi prefissati è un argomento di sicuro effetto. Certo molti ne abusano, vendendo montagne di fuffa, ma se siete sinceri, se offrite davvero delle soluzioni reali, se potete dimostrare l’efficacia, nel tempo avrete i feedback a dare forza alle vostre idee.
Conclusioni.
Questa rapida schematizzazione, vi potrà essere utile nel mettere a fuoco lo scopo dei vostri articoli. Avere le idee chiare sul pubblico a cui vi rivolgete e come volete presentare i vostri argomenti.
Un ultimo appunto sull’importanza dei titoli. Per quanto breve, un titolo è la vostra principale arma di conversione. Un buon titolo genera click anche su un contenuto scadente. Un titolo scadente rende inutile anche la Divina Commedia.
Infine ritorniamo sull’efficacia degli acronimi.
Buona visione.
Attila flagello di Dio – Castellano e Pipolo – 1982
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