L’inguaribile paura della pagina bianca.
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Ogni volta che incontro un’azienda o un professionista che ha intenzione di strutturare la sua attività online, dopo ore di discussioni sul progetto da realizzare, la domanda finale che non nasconde mai il timore, quando non il panico, è: “ma poi che cosa possiamo dire…”
L’idea che il proprio lavoro possa essere spiegato in due parole contrasta evidentemente con i fiumi di parole che tutti, dai progettisti ai venditori di un’azienda, spendono con ogni cliente per cercare di convincerlo della bontà della propria offerta.
Sembra che chiunque debba parlare del proprio lavoro lo faccia disinvoltamente e con profusione, ma quando si tratta dei contenuti per il sito web e il blog aziendale, il moloch della pagina bianca, la paura di rimanere senza parole davanti alla platea in ascolto diventa insuperabile.
Ogni argomento sembra insignificante. Processi, prodotti, progetti, team, storia, idee, lo stesso settore in cui si opera, sembrano non avere alcuna rilevanza.
Che cosa possiamo scrivere nel nostro blog…
Ogni azienda è prima un’idea, intorno a quell’idea iniziale ci sono delle persone con le loro storie e le loro intuizioni. Spesso quell’idea iniziale diventa passione, impegno, fatica. Grazie a questi elementi un’idea si evolve in progetto e ancora in una realtà dinamica in continua evoluzione.
Nuove persone si uniscono al team di lavoro, altre abbandonano. Un’azienda piccola o grande che sia è una storia. È qualcosa da raccontare.
Un’azienda è prodotto, servizio, immagine. È uno spazio fisico e mentale, è un insieme di valori e suggestioni. Ogni attività occupa una spazio nel proprio settore di competenza, con cui si confronta e si scontra, in un continuo rapporto dialettico.
Tutto questo è già contenuto che ogni realtà d’impresa può mettere in campo nell’elaborazione della propria narrazione.
Contenuti e digital marketing. Semplicemente content marketing.
Un’impresa, qualunque essa sia, ha il dovere di raccontarsi.
Un’azienda è la storia che racconta. Si può essere bravi nel fare il proprio lavoro, ma spesso questo non basta per emergere, in un mondo dove il rumore di fondo è altissimo.
Una buona strategia di marketing applicata al digitale, passa necessariamente dalla costruzione di contenuti che raccontino il mondo dell’azienda e offrano un valore agli utenti. Ma quel valore non è quasi mai puramente economico.
Le strade possibili per raccontare il proprio lavoro possono essere tante e a volte è necessario, se siamo a corto di idee, affidarsi a dei professionisti per definire la migliore strategia. Ma il contenuto c’è sempre in un’attività lavorativa, il punto è solo saperlo raccontare.
Contenuti di valore per gli utenti.
Che cosa è un contenuto di valore per l’utente?
Il valore è definito in tanti modi diversi. Per alcuni utenti un valore può essere la narrazione stessa di un’impresa riuscita nella sua parabola, a volte epica.
Pensate alla narrazione di Apple e Steve Jobs, Jack Ma e Alibaba o Brunello Cucinelli. La storia di questi uomini e della loro caparbia voglia di realizzare qualcosa di innovativo è per molti, valore nell’esempio.
Il valore può essere l’informazione. Quando cercate qualcosa disperatamente, quando avete un problema da risolvere, chiunque vi offra un buon consiglio vi offre valore. Un’impresa che comunica il proprio Know How spesso offre anche soluzioni efficaci a piccoli o grandi problemi.
Il valore è qualunque cosa incontra l’interesse delle persone che possono entrare in contatto con un’azienda.
Creare contenuti per aumentare i touch points.
Una delle nuove realtà del mercato attuale, tra reale è virtuale, è la continua ricerca degli utenti, di informazioni online. Una parte significativa del customer journey. Qualsiasi cosa ci interessi, in questo momento storico, la cerchiamo online. In altre occasioni sono le cose che ci interessano, a trovarci online.
In entrambi i casi questi incontri tra interesse e proposta creano relazione tra un’azienda e una persona. Ognuno di questi incontri nel mondo digitale, touch point, rappresenta un’occasione per emergere dal rumore di fondo del mercato e far vedere quello che si è capaci di fare. Mostrare le proprie skills di professionista o di impresa. Disegnare il proprio mondo nella mente dell’altro.
Ma per avere queste opportunità, che si creano in rete ogni minuto, bisogna creare i propri contenuti e metterli online, perché più gente possibile li possa vedere, su quante più piattaforme è possibile. Creando contenuti specifici per ogni piattaforma, perché i social non sono il blog aziendale ed ogni social ha un pubblico e un linguaggio diverso.
Questa diffusione della comunicazione d’impresa permette di intercettare più volte un utente e convincerlo, un incontro dopo l’altro, che noi siamo la risposta migliore alle sue esigenze.
Ma tutto parte sempre, in ogni caso, dalla creazione e pubblicazione costante di buoni contenuti.
Mettete un umanista nel vostro organigramma aziendale. Tra i tanti tecnici di cui un’impresa oggi ha bisogno, è indispensabile avere una figura che sappia creare e veicolare contenuti. La scelta non è se vi serve, ma solo decidere se assumerlo all’interno del perimetro aziendale o affidarvi a dei consulenti esterni.
Chi non comunica, non fa marketing.
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